Chimica “a caccia” di CO2 e non solo!

Si è concluso alla grande il primo ciclo di lezioni per l’approfondimento delle tematiche legate all’ambiente e all’energia previsto dal protocollo d’intesa pluriennale tra UNICAM e il nostro istituto, con l’interessante seminario sui “Polimeri di Coordinazione Porosi e MOFs per la cattura e conversione della CO2”, tenuto dal Prof. Corrado Di Nicola presso il nuovo centro di ricerca Chemistry Interdisciplinary Project (CHIP) dell’Università di Camerino.
I nostri studenti e le nostre studentesse hanno avuto la grande opportunità di conoscere da vicino il nuovo materiale in grado di catturare selettivamente l'anidride carbonica (CO2) e convertirla efficacemente in materiali organici utili. Il consumo umano di combustibili fossili, infatti, ha condotto nel tempo a un aumento globale di CO 2 emissioni, che causano gravi problemi connessi al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici. Per contrastare questi fenomeni, è possibile catturare e sequestrare il carbonio dall'atmosfera, ma i metodi diffusi sono ad alta intensità energetica; inoltre la bassa reattività della CO 2 rende difficile catturarla e convertirla in modo efficiente. 
È stato sviluppato perciò un nuovo materiale più efficace: un polimero di coordinazione poroso (PCP, noto anche come MOF) che può catturare selettivamente solo CO 2 molecole con un'efficienza dieci volte maggiore rispetto ad altri PCP. Dopo aver catturato il carbonio, il materiale convertito può essere utilizzato per produrre poliuretano, un materiale con un'ampia varietà di applicazioni, tra cui abbigliamento, elettrodomestici e imballaggi.
Oltre a questo importante approfondimento, durante gli incontri ci sono stati tanti momenti sia teorici, sia laboratoriali, degni di nota: basti pensare alla determinazione della composizione degli acidi grassi nell’olio EVO attraverso analisi GC, dopo una reazione di derivatizzazione, che ha impegnato gli alunni e le alunne delle classi 3^ACH e 4^ACH. Inoltre, nell’ambito dello studio delle interazioni tra la luce e i materiali, sono risultate molto interessanti le applicazioni dei fenomeni di elettroluminescenza, chemiluminescenza, elettrochemiluminescenza e l’effetto triboluminescenza, che può essere utilizzato per progettare sensori strutturali intelligenti, utili per il rilevamento e il monitoraggio dei danni a strutture civili, aerospaziali, militari, a veicoli spaziali e aeromobili: qualità che li rende interessanti per diverse applicazioni industriali.
Ringraziamo il Rettore dell’ateneo camerte, Prof. Claudio Pettinari, e tutto il personale docente, per aver messo a disposizione conoscenze, professionalità e strutture laboratoriali, contribuendo così all’arricchimento della formazione e delle competenze delle nostre studentesse e dei nostri studenti su tematiche specifiche, estremamente attuali e interessanti.